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Peschiamo
In questo sito è presente un forum nel quale un diportista amante del mare e delle barche, con oltre 40 anni di esperienza nella pesca a bolentino di basso, medio e alto fondale, nella pesca con i palamiti di diversi tipi, sulla traina costiera e d’altura, ed altri tipi, nonché pescatore subacqueo, risponde alle tue domande per capire o spiegarti meglio ciò che trovi o non trovi nel forum.
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La pesca con i falaccioni
 

E’ un tipo di pesca che possiamo fare tranquillamente anche con la nostra barca a vela. Non richiede

grandi esperienze, grossi investimenti sull’attrezzatura, e neanche di elettronica, se non quella che normalmente abbiamo a bordo, cioè, uno scandaglio e un gps.

 

E’ una tecnica poco usata, solo perché poco conosciuta, ma di grande efficacia quando si comincia a praticarla. Anche se non abbiamo esperienza, possiamo fare degli incontri ravvicinati con prede di tutto rispetto, come l’orata, saraghi, il parago, perché no, il dentice, e tanti altri che presto vedrete a pagliolo. L’unica cosa che richiede è una discreta conoscenza dei fondali, che possiamo scoprire con lo scandaglio in dotazione; in breve tempo troveremo i luoghi adatti a calare i nostri filaccioni.

 

Spieghiamo subito a coloro che non ne hanno mai sentito parlare, di cosa si tratta.

I filaccioni sono delle lenze singole cui si monta una paratura di un amo e un piombo, mentre dal lato opposto si assicura a un galleggiante; possono essere calati in serie di 10-20 o più a una distanza di circa 25-30 mt l’una dall’altra, su fondali non a caso. Diciamo pure che può essere considerato una specie di bolentino da posta, cioè, si cala in mare una serie di filaccioni, e si lascia per un tempo variabile secondo l’esca che abbiamo usato. Quest’ultima è condizionata dagli ami che montano i nostri filaccioni.

 

Esaminiamo le attrezzature e le esche

Per costruire i filaccioni si usa un monofilo da 0,60 a 070, di lunghezza variabile secondo i fondali dove andremo a calarli: l’ideale sarebbe averne due serie, una con 30-35 mt, e un’altra fino a 50-60 mt, in modo da rientrare quasi dappertutto, l’importante è che dopo calato, rimanga 10-15  metri di lenza in bando.

Per galleggianti, potremo usare contenitori di detersivi vari senza cercare chissà cosa, li troviamo direttamente in casa, meglio se hanno la maniglia così da potervi legare il monofilo in modo sicuro; di forma ideale per avvolgervi tutta la lenza e di colore chiaro per essere avvistato da lontano.

I filaccioni sono indipendenti l’uno dall’altro, quindi è ovvio che ognuno avrà il suo galleggiante.

 

La paratura sarà costituita da uno spezzone di nylon leggermente più fine della lenza madre; se la usiamo da 0,60-070, metteremo uno 0,50. La lunghezza di quest’ultimo sarà di circa 2,50-3 mt.

Alla fine della lenza madre montiamo un piombo scorrevole piuttosto grosso, di circa 250-300 gr che servirà a tenere fermo nel fondo il filaccione,  in modo che abboccando una preda importante, la lenza non venga spostata facilmente dal pesce.

 

Sotto il piombo infiliamo una piccola sferetta per proteggere il nodo che faremo per attaccare una girella robusta.

Dall’altro lato della girella, faremo il nodo per unire il terminale di circa 2,50-3 mt cui avremo legato dall’altra parte un amo.

 

Ami

Parlando di ami, dobbiamo avere già le idee chiare di dove e cosa vorremmo pescare.

Direi che montare un amo in acciaio inox a occhiello e gambo lungo, di  numero 2-3, sia l’ideale.  Potremo armarne anche una serie con ami più piccoli, dell’8-9 dritti, a paletta, per usarli in un fondale di sabbia tra le posidonie con profondità non superiore a 15-20 mt, in cui ci sono nelle vicinanze variazioni batimetriche, ideale per far tana i saraghi e qualche orata. 

 

Esche e luoghi di posta

Non variano da quelle utilizzate per la pesca con i palamiti cioè, dall’oloturia, alle sarde, passando per i calamari e le seppie. La scelta dell’esca dipende da tanti fattori, come il tipo di amo, oppure il fondale in cui saranno calati.

Vale a dire che per usare la sardina, dobbiamo aver montato grossi ami da 03-04 dritti a gambo lungo, che andranno bene solo per certe prede come i gronghi, le murene, i paraghi, i dentici, ma non di certo per i saraghi, le orate e gli occhialoni, salvo le eccezioni.

 

Con questo tipo di esca, i filaccioni potranno rimanere in posta da un’ora al massimo due, di giorno, dopodiché, non ci sarà più esca nell’amo, che abbia pescato o no, perché molto fragile e sarà aggredita dai pesci minori che non potranno mai allamarsi a causa delle dimensioni degli ami,

 

Come vedete, ci sono molte varianti per la paratura, dobbiamo solo sapere che pesca vogliamo fare. L’ideale sarebbe scegliere un compromesso, cioè una paratura che possa andar bene per vari tipi di prede, considerando le dimensioni. Naturalmente lo stesso discorso va fatto anche per il tipo di esca.

In questo caso, potremo usare un’esca più dura, che resista più a lungo all’attacco dei pescetti; potrà essere il calamaro, o meglio ancora, la seppia, senza però togliere la pelle perché, essendo più dura, protegge meglio l’esca.

 

Un’altra esca speciale è il polpo crudo e spellato; si taglia a striscioline e s’innesca facendo passare l’amo, tante volte dentro l’esca. Questa tecnica di preparazione e innesco valgono anche per il calamaro e la seppia. Con questi tipi di esca possiamo tenere i filaccioni in acqua per parecchie ore, proprio grazie alla consistenza, e lavora fino alla fine.

Andremo a calare nelle vicinanze delle secche, vicino alle pareti rocciose, in fondali di sabbia.

Potremo anche calare sopra la secca, sulla roccia, ma avremo il rischio di perderne qualcuno.

 

Se invece vogliamo usare gli ami piccoli per saraghi, orate fragolini, pagelli e altro, possiamo utilizzare l’oloturia, ma questa è molto laboriosa da preparare, però dà risultati sorprendenti, anche perché possiamo tenere in posta i filaccioni per tutta la notte. Questo tipo di esca non viene aggredita da nessun pesce minore.

 

La pesca con i filaccioni non esclude nessun’altro tipo di pesca anzi, possiamo unirla ad altri tipi  che normalmente facciamo; esempio, quando ci rechiamo per fare la traina, per bolentino, o addirittura per la pesca subacquea. Caliamo i nostri filaccioni vicino alla zona in cui dobbiamo esercitare altro tipo di pesca, quando decidiamo di andar via li salpiamo. Non avremo investito che qualche decina di minuti in più, per un piacere a volte sorprendente.

 

Può darsi che all’inizio non riuscirete a tirar su più di qualche preda, ma tutto dipenderà dalla vostra abilità nel trovare i fondali adatti, nella scelta dell’armatura e dell’esca. Dopo qualche prova sarete sicuramente in grado di fare queste valutazioni.

  

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