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Manutenzione
 
Questo sito è compreso di forum nel quale un tecnico con oltre 30 anni di esperienza nella costruzione, allestimento e manutenzione delle barche,  risponde alle tue domande per aiutarti a risolvere i problemi in materia.
 
 
 
Ecco una mano d`aiuto per il velista fai da te, per riuscire a comporre il colore del gelcoat della propria barca.
 
Chi possiede una barca, spesso si occupa anche della manutenzione o addirittura, quand’è necessario, del restauro totale sia dello scafo, sia degli interni. Quando si deve intervenire su qualche ritocco nello scafo o in coperta, c’è il problema di recuperare la vernice del colore originale, e se la barca ha oltre 10 anni è quasi impossibile riuscire a trovare il gelcoat originale, tanto più quando il cantiere ha cessato l’attività.

 

Per questo motivo capita sovente di vedere all’ormeggio delle barche cui hanno fatto degli interventi allo scafo o in coperta, con macchie di diversa tonalità di colore della barca, proprio perché non sono riusciti a trovare il gelcoat originale. Questo comporta non soltanto uno spiacevole inestetismo, ma anche una svalutazione della barca stessa, poiché evidenzia l’intervento eseguito non a regola d’arte.

 

Il problema è che i riparatori o i piccoli cantieri che si occupano di manutenzione, non si preoccupano più di tanto di trovare il colore del gelcoat originale, perché se la barca è datata, trovano motivo per aggirare il problema: “il cantiere non esiste più”.

 

Il discorso è che spesso chi lavora attorno alla manutenzione o riparazione delle barche, non vogliono o non sono in grado di comporre il colore del gelcoat originale. E’ evidente la difficoltà nel riuscire a trovare la tonalità più vicina possibile all’originale. Bisogna anche tener presente che per arrivare all’obiettivo, ci vuole parecchio tempo, a volte anche 3-4 ore di prove. Ciò significa che il manutentore oltre alla professionalità richiestagli dal caso, deve fare i conti col tempo e considerarlo per un eventuale preventivo.

 

Un altro sistema rapido che usano certi riparatori è di coprire la riparazione appena eseguita, con vernici poliuretaniche, le quali composizioni del colore sono abbastanza elementare, poiché  è basato semplicemente su dei dati percentuali in grammi di coloranti e resine base, attribuiti a un database con una serie di schede dei colori preparate dalle fabbriche delle vernici.

 

Si prende la mazzetta ( così chiamata) dei colori, anche queste preparate e distribuite dai colorifici ai loro concessionari; si confronta con la barca fino a trovare la tonalità perfettamente uguale, e si fa preparare la quantità di vernice occorrente.

Per comporre il colore di cui abbiamo bisogno, s’inserisce sul computer, nel database del colorificio, il numero della scheda attribuita al colore della nostra barca, e si ottiene il risultato di composizione della nostra vernice, con le percentuali e i colori da utilizzare. In pratica lo stesso sistema per le vernici delle auto.

 

Ovviamente una riparazione fatta in questo modo, apparentemente perfetta, non può essere considerata a regola d’arte. Se osserviamo bene tutt’intorno all’intervento, noteremo l’alone prodotto dalla vernice poliuretanica al confine della stessa. Questo è dato dalle diverse caratteristiche chimiche delle vernici che non può unificarsi col gelcoat della barca ma forma, se pur di qualche micron, uno strato indipendente, incollato a quello sottostante.

 

Non voglio dire che un intervento come sopra descritto non si debba eseguire, ma almeno che l’armatore conosca le alternative poi, sarà comunque lui a decidere come intervenire o far intervenire per la riparazione.

 

Lo stesso discorso non si può fare per la composizione del colore utilizzando il gelcoat, per diversi motivi:

 

1°) I cantieri non hanno mai reso pubblica la composizione dei colori del gelcoat utilizzati per le loro barche, per interessi che posso solo dedurre, ma di questo parleremo più avanti.

 

2°) Il gelcoat è una vernice bicomponente a base di resina, termoindurente, con una grande sensibilità sulla variazione della tonalità in base a piccole variazioni di temperatura. Ciò vuol dire che pur essendo la stessa tonalità dell’originale, si può ottenere una piccola variazione (anche grande) dopo l’essicazione, specialmente con i colori scuri tipo il blu.

 

3°) Il gelcoat è una vernice utilizzata per stampaggi di manufatti. In pratica è la prima parte di costruzione di una barca, successivamente avviene la stratificazione, con la quale il gelcoat si fonde e diventa tutt’uno con la vetroresina.

 

Questo è un motivo per cui, pur utilizzando lo stesso colore originale della barca, può capitare di non ottenere un ottimo risultato dal punto di vista della tonalità del gelcoat.

Il motivo è perché il gelcoat applicato sopra, non ha la stessa catalizzazione di quello utilizzato all’interno dello stampo per la costruzione della barca, che verrà riscaldato nuovamente in fase di stratificazione della vetroresina, subendo una, se pur piccola, variazione di colore.

 

I cantieri hanno tutto l’interesse affinché la barca non abbia una vita lunga, perciò, tutte le riparazioni che saranno fatte, se non a regola d’arte, si avrà una decadenza con un invecchiamento precoce che porterà l’armatore (e gli altri), alla svalutazione della barca.

 

Vediamo ora come possiamo riuscire a comporre il colore originale del gelcoat della nostra barca.

 

Supponiamo che la nostra barca abbia un colore chiaro, tipo panna.

Per arrivare al risultato di questo colore, abbiamo bisogno per prima cosa del gelcoat bianco, di quantità almeno il doppio di quanto ne occorre per fare il lavoro, poi capirete il perché. Allo stesso tempo prendiamo anche le piccole confezioni di coloranti universali per la composizione. Si trovano ormai in tutti i rivenditori di resine o in ferramenta, Siccome ancora non sappiamo come sarà, prendiamo un flaconcino di giallo ocra, giallo canarino e giallo limone, però potremmo aver bisogno anche di un viola o di un rosso. Tutto dipenderà dalla fantasia ( o furbizia) del cantiere d’origine.

 

E’ capitato, per fortuna poche volte di scontrarmi nella preparazione di un colore del genere, cui il cantiere aveva aggiunto una piccolissima quantità di viola, oppure rosso, ma a questa conclusione ci si arriva dopo svariate prove.

Abbiamo bisogno ancora di alcuni barattoli di vetro recuperati dai sottaceti, per cominciare a fare le prove di colore.

 

Ora è arrivato il momento più difficile, ma non impossibile.

Dobbiamo preparare la base sulla barca su cui faremo le nostre prove, cioè, scegliamo una parte comoda ed esposta alla luce.

Se la barca è anziana, con la vernice opaca, puliamo uno spazio di circa 30x50 cm, levighiamo con carta abrasiva di grana 400 ad acqua , in modo da togliere la pellicola esterna, modificata col tempo dalle intemperie. Ripassiamo con la carta di grana 500  e poi finiremo la lisciatura con carta di grana 600.

 

A questo punto saremo sicuramente di fronte al colore originale della nostra barca, ma rimane ancora da fare un trattamento importante, cioè, trattare la superficie lisciata con la cera distaccante almeno due o tre volte, per evitare che le nostre prove di colore aderiscano in modo permanente alla superficie della barca. Anche questo prodotto si trova facilmente, dove vendono le resine o gelcoat.

 

Si passa la cera con una spugnetta, si fa asciugare per qualche minuto e si passa un panno di lana per lucidare dopodiché, si ricomincia ancora una volta.

 

Ora applichiamo due o tre strisce di carta gommata nella parte trattata,  una al centro per dividerlo e una su o giù; servirà poi per segnarci sopra numeri o sigle che daremo a ogni prova fatta di fianco al nastro, in modo tale d’avere un riferimento costante nell’evoluzione delle prove.

 

                Prove di colore

 

Travasiamo una piccola quantità di gelcoat in un barattolo di vetro, agitiamo bene il flaconcino  di colore giallo ocra, versiamo una goccia nel barattolo e mischiamo molto bene il gelcoat. Se il risultato della tonalità è ancora lontano dal colore della barca, dobbiamo aggiungere qualche goccia di colore e mischiare nuovamente.

Finché  la tonalità che stiamo componendo sarà più chiara del colore della barca, dovremo aggiungere sempre colorante. Può essere che a un certo punto ci rendiamo conto che usando il giallo ocra non riesce a raggiungere la tonalità ideale, allora dobbiamo iniziare le prove con un altro colorante, giallo canarino, e un altro barattolo di vetro con il gelcoat bianco.

 

Appena raggiunto apparentemente il colore della barca, si applica qualche goccia nella parte preparata in precedenza, si scrive di fianco il prodotto usato, in questo caso, il giallo canarino e una sigla “ N.C. N°1 per indicare: non catalizzata N°1, oppure una qualsiasi altra sigla, l’importante è che riusciate a capire le differenze.

 

Prendiamo una spatola, versiamo sopra una piccola quantità di gelcoat, la catalizziamo, aggiungiamo la paraffina e mescoliamo bene. Applichiamo il preparato con una lama o un piccolo pennello di fianco a quello non catalizzato affinché possiamo verificare la differenza di tonalità.

 

A completa essicazione vedremo effettivamente quanto ci saremo avvicinati al colore reale della barca, dopodiché, se ci sarà bisogno, dovremo modificare il colore.

Noterete che la prova fatta col catalizzatore sarà più scura di quella senza.

Nel caso in cui la nostra composizione è ancora chiara, potremo aggiungere qualche goccia di colorante nel barattolo della precedente prova, mentre se è diventato più scuro, aggiungeremo un po’ di gelcoat bianco.

 

Io consiglio di fare diverse prove di composizione con barattoli differenti. In questo modo dopo fatta la scelta, per la quale è meglio chiedere il parere di altre persone, su quale sia la prova più vicina al colore reale della barca, avremo il barattolo corrispondente sul quale dovremo poi comporre la quantità di cui abbiamo bisogno per la riparazione.

 

Quest’ultimo lavoro non è da meno del precedente.

Prendiamo il contenitore del gelcoat che abbiamo acquistato, ne versiamo una discreta quantità in un altro barattolo e lo teniamo da parte per un’eventuale correzione. Cominciamo a comporre il colore aggiungendo il colorante in piccole quantità e mescolando molto bene, tenendo sempre di fianco il barattolo nel quale abbiamo raggiunto la tonalità giusta.

Ogni qualvolta finiamo di mescolare, versiamo sopra una goccia di prodotto del piccolo barattolo, in modo da verificarne la differenza e, se risulta ancora chiaro, aggiungiamo un’altra goccia di colorante, fino a quando, versando una goccia, non vedremo nessuna differenza.

 

A questo punto dobbiamo rifare la prova sia con catalizzazione, sia senza e, se sarà soddisfacente, non rimarrà che finire il lavoro.
 
The dreamer

 

 



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