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Manutenzione
Questo sito è compreso di forum nel quale un tecnico con oltre 30 anni di esperienza nella costruzione, allestimento e manutenzione delle barche,  risponde alle tue domande per aiutarti a risolvere i problemi in materia.
 
  
Manutenzione dell’opera morta della barca a vela.
 
Per manutenzione intendo dire far risplendere il nostro scafo, riportarlo a riflettere la nostra immagine come in uno specchio.

 

Per intervenire sull’opera morta della nostra barca a vela, dobbiamo farlo esclusivamente

quando questa si trova sull’invaso per la normale manutenzione della carena, o per altri lavori.

 

Innanzi tutto dobbiamo esaminare le varie possibilità d’intervento che possiamo fare.

 

Questo dipenderà dallo stato in cui si troverà la nostra barca.

Facciamo allora un primo esame allo scafo,  per verificare il tipo di vernice che abbiamo di fronte, cioè se si tratta del gel-coat originale, oppure è stato riverniciato con un altro tipo di vernice.

 

Prendiamo in esame l’opera morta di una barca a vela, la cui vernice è ancora il gel-coat originale, bianco o comunque chiaro, ma ridotto piuttosto male, opaco e ingiallito.

 

Difficilmente ci troveremo di fronte ad un gel-coat poroso. Questo è un difetto che si verifica direi esclusivamente sulla coperta e basta, e lo vedremo più avanti quando prenderemo in esame la coperta.

 

Ora che abbiamo visto le condizioni dell’opera morta della nostra barca, la prima cosa da fare è ripulirla dai fumi dello scarico, dallo smog in generale e dalle macchie dei parabordi o altro.

 

Vediamo un modo pratico e veloce per ottenere un buon risultato.

Laviamo tutto lo scafo usando una spugna con acqua e sapone sgrassante in abbondanza e lasciamo asciugare.

Prendiamo degli stracci, o meglio carta asciuga tutto e dell’acetone; bagniamo la carta e strofiniamo una piccola porzione per volta di opera morta; vediamo subito che la carta si porta via una grande quantità di sporco impressionante.

Procediamo in questo modo per tutta la barca; là dove è rimasto ancora dello sporco dobbiamo ripetere l’operazione.

 

A questo punto dobbiamo fare un’altra verifica del gel-coat: se il colore si presenta particolarmente ingiallito, o comunque diverso dall’originale, interveniamo in modo più incisivo.

Si tratta di levigare a mano, con carta abrasiva di grana da 400 ad acqua,  una piccola porzione e verificare se il gel-coat cambia colore. Se riscontriamo questo, aimè, dobbiamo levigare tutta l’opera morta della nostra barca, per riportarla al colore originale.

E’ un lavoro faticoso, ma di risultati certi, dipende solamente da quanto vi impegnerete.

Non preoccupatevi, non consumerete che qualche micron di gel-coat.

 

Una volta che avete terminato di levigare tutta l’opera morta con la carta da 400 ad acqua, dovete ripetere l’operazione con una carta più fine, ossìa di grana 600.

Potremo finirla così e passare alla lucidatura, ma io vi consiglio ancora uno sforzo.

Se desideriamo che l’opera morta della nostra barca a vela ringiovanisca e torni a risplendere come nuova, dobbiamo levigare ancora tutto lo scafo con una carta ad acqua di grana da 800.

 

Questi passaggi servono ogni volta a eliminare i piccolissimi, ma importanti graffi lasciati dalla carta precedentemente usata.

Non ci rimane che risciacquare completamente tutto lo scafo con acqua, per togliere la pattina bianca formatasi dalla levigatura e farlo asciugare.

 

Ora siamo pronti per la lucidatura vera e propria.

Il modo migliore è procurarci una lucidatrice elettrica professionale, magari in prestito, ma se questo non fosse possibile, ci sono degli attrezzi da hobbista che fanno comunque un buon lavoro ugualmente. Possiamo prendere un semplice trapano e il plattorello con il tampone per lucidare.

Nulla toglie che si possa fare anche tutto a mano con il cotone, ma è da masochisti.

Prendiamo una pasta abrasiva comunemente usata per le carrozzerie delle auto, e iniziamo la lucidatura della nostra amata barca a vela.

 

Spetta a noi adesso decidere se continuare la lucidatura fino a quando ci si rispecchia, oppure accontentarci prima, perché la barca, così come l’abbiamo preparata, è pronta ad essere riportata allo splendore iniziale.

 

Questo è quanto gli skipper e i velisti dovrebbero sapere, indipendentemente da chi eseguirà poi il lavoro.

 

The Dreamer

 

 

 

 

 

 



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